Le "rune" sono segni di scrittura nell'alfabeto dei popoli nordici e gli elfi i piccoli geni dell'aria nella mitologia nordica. Come Elfa desidero comunicare parole di saggezza, pace e solidarietà fra i popoli, aiutare le persone a ritrovare se stesse, ad avere più autostima e a vivere meglio la loro vita. Occorre iniziare e terminare la giornata con un sorriso. Amare sempre appassionatamente l'esistenza e le persone che incontri sul tuo cammino.

lunedì, febbraio 13, 2006

Aria di primavera

Da più di un mese non mi reco a Vincigliata, ma ieri la giornata era talmente luminosa e mite che non ho potuto resistere al richiamo delle colline e ho trascinato con me Valentina, che è rimasta incantata dalla bellezza del paesaggio. Il bosco odora di muschio e di selvatico, la radura degli ulivi, che avevo vista l’ultima volta ricoperta di candida neve, si è rivestita di un manto d’erba verde brillante, il colore che annuncia la primavera, ci sdraiamo al sole in silenzio a sentire solo il cinguettio degli uccelli e lontano il rintocco delle campane. Riprendiamo la strada fermandoci di tanto in tanto per assaporare la pace, ammirando le prime pratoline che fanno capolino lungo il sentiero. Arrivate alla cappella abbandonata ci inoltriamo nel prato fra gli ulivi; la siepe di rosmarino si sta riempiendo di minuscoli fiori azzurri, il profumo è intensissimo ed è magnifico respirarlo lasciandosi baciare dai raggi del sole, è così caldo che si sta bene anche senza giaccone.
Nel prato spuntano boccioli gialli di ranuncoli, sono ancora chiusi, aspettano per aprirsi qualche altro giorno di sole e porgeranno il loro polline alle api che già volano sulla siepe di rosmarino. Quando vedo le api mi vengono in mente i versi di Gibran tratti da “Il profeta”:
“il piacere dell’ape consiste nel raccogliere il miele dal fiore, e anche il piacere del fiore consiste nel cedere il suo miele all’ape. Poiché il fiore per l’ape è sorgente di vita, e l’ape per il fiore è un messaggero d’amore, e per entrambi, ape e fiore, il dare e ricevere piacere è una necessità e un’estasi… nei vostri piaceri siate come le api e i fiori”.
Mi piace l’idea dell’ape come messaggero d’amore e domani è un giorno dedicato a tutti gli innamorati della terra, ma vorrei fosse vissuto con sentimento ed emozione, non come un momento commerciale con doni di cuscini di seta rossa a forma di cuore, profumi, cioccolatini e rose scarlatte. Forse proprio le api e i fiori possono farci capire come vivere con passione, gioia, piacere, condivisione… un rapporto d’amore, ecco una piccola storia che dedico agli innamorati.
La scorsa primavera nel bosco di Vincigliata osservavo un’ape selvatica su un fiore fucsia con tanti pistilli di polline e mi incantai a vedere quanto l’ape si era soffermata su quel fiore. Con le zampette scostava con delicatezza i pistilli e poi succhiava felice, sbatteva le ali un attimo godendo del polline ricevuto e poi tornava con le zampette su un altro pistillo dello stesso fiore, succhiava di nuovo, poi passava ad un altro pistillo, e così via per tante volte. Amo osservare la natura, senza fretta, si imparano tante cose, la natura è maestra di vita: quell’ape era particolare perché sul fiore era rimasta tanto tempo, quando andai via lei era ancora su quel fiore... fedele a quel fiore.
Mi è venuto da pensare che nell’amore l’uomo è come l’ape e la donna è il fiore, i pistilli sono gli anni d’amore che per durare deve essere sempre alimentato, nella coppia è importante che soprattutto la donna si impegni a tener vivo il rapporto perché gli uomini sono in questo più pigri, deve impedire che si esaurisca il polline dell’amore per tenersi stretta la sua ape, e dal canto suo l’ape non deve svolazzare di fiore in fiore, ma restare fedele al proprio fiore …
Avete recepito il messaggio miei cari innamorati, certo in amore non è tutto roseo e spesso patiamo delle prove, ma ha ragione Gibran, l’importante è amare e abbracciare con forza il sentimento che ci lega all’amato: “Quando l’amore vi chiama seguitelo, benché le sue vie siano faticose e ripide. E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi ad esso, quantunque la spada nascosta tra le sue piume vi possa ferire e quand’esso vi parla credetegli, sebbene la sua voce possa frantumare i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino”.
Sta arrivando la primavera, nel nostro giardino interiore potiamo i rami spezzati dal vento del nord, spazziamo le foglie cadute, piantiamo fiori e sorridiamo al sole che porta aria nuova, tutto germoglia, rifioriscono gli amori e ne sbocciano di nuovi…