Le "rune" sono segni di scrittura nell'alfabeto dei popoli nordici e gli elfi i piccoli geni dell'aria nella mitologia nordica. Come Elfa desidero comunicare parole di saggezza, pace e solidarietà fra i popoli, aiutare le persone a ritrovare se stesse, ad avere più autostima e a vivere meglio la loro vita. Occorre iniziare e terminare la giornata con un sorriso. Amare sempre appassionatamente l'esistenza e le persone che incontri sul tuo cammino.

sabato, settembre 03, 2005

Il "Cimitero degli Inglesi"

A Firenze esiste un luogo particolare, una dimora del silenzio e dell’assenza con un fascino che conquista il visitatore: “Il Cimitero degli Inglesi”, costruito dalla comunità svizzera nel 1827 fuori dalle mura cittadine, mentre ora è inglobato nella cerchia dei viali e domina, con il suo muro in pietra su cui svettano i cipressi, il Piazzale Donatello.
L’immagine è quella di un’isola monumentale, idealmente rappresentata dal pittore Arnold Böcklin nel celebre quadro “l’Isola dei Morti”, ma forse la rappresentazione più consona del cimitero di Porta a’ Pinti è quella evocata nella mostra fotografica intitolata: “Isola delle anime”, organizzata nel 2001 presso il Gabinetto G.P. Vieusseux. Il fondatore del circolo scientifico e letterario Giovan Pietro Vieusseux, di origine ginevrina, è uno degli illustri personaggi sepolti in questo luogo, dove la pace regna sovrana.
Attorno alla collina circondata dall’anello di pietra sfrecciano le macchine, ma basta superare il cancello, oltrepassare l’arco dell’edificio all’ingresso e addentrarsi nel viale delimitato dalle verdi siepi per scoprire un mondo silenzioso, dove le statue e le figure scolpite a rilievo dei sepolcri incantano lo sguardo con la loro bellezza. Le iscrizioni riportano alla memoria la vita di illustri stranieri, non solo svizzeri, ma anche inglesi francesi e russi che si innamorarono di Firenze.
Fra i tanti nomi inglesi ricordo la poetessa Elizabeth Barrett Browning, Walter Savage Landor, i Trollope, … ma vorrei dedicare un pensiero a un amico russo, Evgenij Poljakov, coreografo e direttore del Corpo di ballo del Maggio Musicale Fiorentino che, morto a Parigi nel 1996, volle tornare con le spoglie mortali nell’amata Firenze.
Da diversi anni frequento il cimitero, dove amo sostare in cima al viale seduta sulla panchine di pietra ai lati della grande colonna, all’ombra dei cipressi centenari, lo sguardo si sofferma sulla bellezza di un angelo marmoreo e l’animo è pervaso dalla tranquillità, dimentico della nevrosi del traffico che continua a scorrere al di là del muro. Mi sono anche associata alle due iniziative culturali che vivificano questo luogo, che non è solo regno di sepolcrale silenzio. Nella Biblioteca, intitolata a Fioretta Mazzei, sono raccolti libri dedicati alla storia fiorentina e toscana, alla vita e opere dei personaggi sepolti nel cimitero, una ricca sezione è dedicata a Dante. Sono stati organizzati numerosi incontri per la lettura e il commento dei canti della Divina Commedia. L’associazione culturale “Aureo Anello” si è costituita con lo scopo di promuovere iniziative per far conoscere questo luogo e le opere d’arte e memorie storiche in esso conservate.
Purtroppo il cimitero di Porta a’ Pinti rischia di essere chiuso ai visitatori, se non si troveranno urgentemente fondi per il restauro ed è in corso una raccolta di firme da inviare all’UNESCO, con cui si richiede che “il Cimitero degli Inglesi a Firenze di proprietà Svizzera possa essere ancora visitabile, sia restaurato e dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.
Mi rivolgo a tutti voi cari amici che mi leggete per raccogliere adesioni, l’appello lo trovate collegandovi a questo indirizzo, copiatelo dal blog e andate a visitarlo, sottoscrivete mi raccomando, le vostre firme sono importanti!!! http://www.thepetitionsite.com/takeaction/471134975.
Se poi desiderate avere altre informazioni sulla storia del cimitero è stato aperto il blog http://piazzaledonatello.blogspot.com.
Sono certa che non mi deluderete, cercate di diffondere il link dell’appello perché più firme si raccolgono e maggiore è la possibilità di avere la tutela dell’UNESCO. Un grazie di cuore fin d’ora per il sostegno che darete a questa iniziativa, tesa a salvaguardare un luogo che custodisce ricordi e memorie di illustri membri delle comunità straniere che arricchirono con la loro presenza la storia di Firenze.